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Istituto di Ricerca sulle Onde Elettromagnetiche
"Nello Carrara" - Firenze
METODI FISICI PER LA VALUTAZIONE DELL'ESPOSIZIONE UMANA AI CAMPI ELETTROMAGNETICI

CONTRIBUTI A CHIEDI ALL'ESPERTO

Daniele Andreuccetti, 1998-2004

ViaLattea Net è uno spazio di divulgazione scientifica pensato per la scuola italiana, ma utile a chiunque abbia interesse per argomenti scientifici. Si tratta di un'iniziativa no-profit a cui partecipano docenti, professionisti ed appassionati.

Tra i servizi offerti da ViaLattea Net, la rubrica Chiedi all'esperto consente agli utenti di ottenere risposte a quesiti o soddisfare curiosità su argomenti di tipo scientifico. Il servizio è gestito da un gruppo di curatori che provvedono a "filtrare" le domande ed assegnarle agli esperti delle varie discipline, scelti all'interno di un team di collaboratori della rubrica. La risposta viene pubblicata in Internet, in modo da renderla disponibile ad un pubblico il più vasto possibile.

In questa sede, vengono riportate le domande che si riferiscono ai temi della pericolosità dei campi elettromagnetici, o più in generale dell'elettromagnetismo, le cui risposte sono state curate da personale IFAC (ex IROE). Il collegamento ipertestuale facente capo alla domanda conduce direttamente alla risposta sul sito Internet di Chiedi all'esperto.


Indice delle domande

Le domande sono elencate in ordine cronologico inverso, a partire cioè dalla più recente.

A cosa è dovuto il caratteristico crepitio che si ode in prossimità dei tralicci elettrici?
Qual è la differenza, in termini di esposizione ai campi elettromagnetici, tra un telefono cellulare ed un radiotelefono?
Lavoro con apparati di ricerca per misura di perdite in materiali superconduttori, che hanno al loro interno campi magnetici variabili da 0 a 12 Tesla, con rapidità di variazione (dB/dt) compresa tra 0,0016 T/s e 0,01 T/s. Dovendo fare delle misure di campo disperso nell'ambiente di lavoro per motivi di sicurezza, vorrei sapere quali sono i limiti di sicurezza per non provocare danni a persone fisicamente in ordine e ad eventuali portatori di stimolatori cardiaci.
Salve, leggendo le domande dei lettori inerenti la schermatura dei campi elettromagnetici prodotti dai ripetitori per cellulari mi è venuta una curiosità: se un ambiente viene schermato in modo adeguato, quindi con pannelli appropriati posti sulle pareti e sul soffitto e magari schermando anche le finestre con reti metalliche (trama piccola, tipo zanzariera), mi viene da riflettere sul fatto che tutte le apparecchiature che si trovano in tale ambiente, come radio, tv, computer, linea elettrica a 50 Hz ecc. costituiscono un pericolo in quanto esse stesse generano campi elettromagnetici i quali rimangono confinati in tale ambiente subendo riflessioni multiple dalla schermatura che è stata installata per proteggerci dai campi esterni.
Sto preparando una tesi sulla rilevazione dei campi elettromagnetici, mi può dire dove posso trovare le normative sulle procedure di misura?
La propagazione di onde, in generale, richiede la presenza di un mezzo (elastico); anzi, credo che sia proprio l'interazione tra l'agente del moto e il mezzo a generare il "moto ondoso" (ripenso al semplice esperimento con cui, alle scuole superiori, si generava il moto ondoso in una vasca d'acqua mediante un pistoncino che picchiava sulla superficie liquida). Le domando ora, che senso ha parlare di propagazione ondulatoria delle onde elettromagnetiche nel vuoto? Perché l'energia elettromagnetica dovrebbe "scegliere" di propagarsi in modo ondulatorio (nel vuoto) senza un mezzo che la vincoli a questa scelta?
In questi giorni scienziati inglesi stanno conducendo esperimenti sugli auricolari dei telefonini, alcuni di loro hanno ipotizzato che tali accessori, in alcuni casi, possono triplicare la radiazione indotta dall'antenna. Com'è possibile, questa affermazione visto che l'auricolare è formato da un cavo di materiale conduttore e una cassa di modesta potenza?
Ho sentito dire al telegiornale (settimana 3-9 Aprile 2000) che il cavo dell'auricolare può fungere da "canale d'onda" per le onde elettromagnetiche, in modo tale da determinare un campo di 3 volte superiore al quello rilevabile vicino all'antenna dell'apparrecchio telefonico GSM. È vero? Quali sono gli attuali rischi riscontrati dall'uso del cellulare?
Ho sentito che vengono prodotti dei materiali per la schermatura dei campi magnetici a basse frequenze (ELF). Tali schermi sembra siano costituiti da materiali ferromagnetici tipo ferro dolce, leghe di nichel, ecc. Mi chiedo se tali materiali sono veramente efficaci contro le onde elettromagnatiche e nel caso affermativo sarei curioso di sapere se il posizionamento di schermi del genere può produrre indesiderate perdite per correnti indotte nel materiale stesso.
Ci siamo accorti che la macchinina telecomandata del nostro bimbo in camera sua, con telecomando spento, si muove autonomamente. Quale può essere la causa di tutto ciò e dobbiamo cominciare a preoccuparci?
La domanda riguarda le antenne/ripetitori per telefonia cellulare: i ripetitori che vengono normalmente installati nelle nostre città (rettangolari, alti circa 1 metro) vengono detti "a faro" perché irradiano preferibilmente in una direzione. Qual'è la vera forma del campo irradiante?
Da un mese abbiamo messo il computer in camera da letto, mi chiedo se questo contribuisca a creare i cosiddetti "campi elettromagnetici" e, se così fosse, quali danni possono arrecarci e se questi si possono estendere al resto della casa (ad esempio alla camera dei bambini a fianco alla nostra); e infine, come posso evitare gli eventuali danni.
Ambito dei campi elettromagnetici:
Vorrei sapere se ci sono differenze (e se sì quali) tra il campo magnetico emesso da una antenna TV o radio e il campo magnetico di una antenna per telefonia cellulare o fissa. Esistono distanze di rispetto per le due sorgenti?
Vorrei avere informazioni sulla pericolosità delle microonde con particolare attenzione alle loro caratteristiche fisiche (lunghezza d'onda e frequenza) rapportate e confrontate ad altre forme d'onda elettromagnetiche (UV) con lunghezza d'onda minore (e quindi più dannose?)
Che rapporto c'è tra frequenza o lungezza d'onda e pericolosità di un'onda elettromagnetica?
Sono uno studente del liceo A.Maffei di Riva del Garda. In tre aule del nostro edificio sono state rilevate onde elettromagnetiche di 12,92 microtesla. Vorrei sapere se corriamo rischi di qualche tipo e se sì quali.
Per chi abita in un condominio a circa duecento metri da un'antenna radiotelevisiva impiantata sul suolo e alta come un edificio di otto piani (la sommità è un grosso puntale, presumo, quindi si definisca antenna trasmittente), quali sono gli strumenti, o le strutture di esperti, a disposizione per rilevare l'intensità elettromagnetica prodotta nell'abitazione ai fini della tutella della salute?
Sappiamo che le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari sono nocive: nulla si dice invece sui cordless...sono forse sicuri al 100%?
Quali effetti può provocare un campo elettromagnetico generato da un magnete in ambiente domestico?
Sostando nelle vicinanze di un forno a microonde acceso si viene esposti a campo elettromagnetico o questo viene arrestato dalle pareti del forno? Cosa si può fare per limitare o contenere eventuali esposizioni? È vero che rivestendo di stagnola il forno e in particolar modo i margini di apertura dello sportello si limita la fuoriuscita di microonde? Il cibo può conservare una certa carica data dalle microonde?
Vorrei sapere se esistono studi sulla pericolosità dei campi elettromagnetici emessi da elettrodotti a media tensione (inferiore a 30 kV) e, in caso affermativo, quali sono stati i risultati.
Sono in procinto di acquistare una casa, ma ho un dubbio circa gli effetti che può provocare la vicinanza alla stessa (circa 80 metri) di un elettrodotto da 150 KV. È possibile sapere se il campo magnetico indotto dalla linea di trasporto a quella distanza è al disotto della soglia sicurezza di 0,2 micro Tesla? Come è possibile effettuare le misure?
Sul tetto del mio condominio è stato installato un impianto radiobase per telefonia cellulare. Abito nel sottotetto a 4 metri dalla base delle antenne e facendo misure con strumentazione appropriata ho trovato un campo di 1,5 V proprio nella camera da letto. In una delle risposte il Prof. Andreuccetti dell'IROE faceva riferimento a pannelli schermanti o riflettenti. Vorrei realizzare un sistema di schermaggio ed uno di monitoraggio ma ho difficoltà a trovare un'impresa competente. Vorrei indicazioni sulla fattibilità e sull'efficacia di impianti del genere.
Il nostro amministratore di condominio ci sta proponendo di installare un ripetitore WIND in un magazzino di comune proprietà. Avendo parzialmente letto alcune delle vostre risposte mi sorge spontaneo un quesito: se ne nostro condominio ci fosse una persona che per poter vivere avesse assoluto bisogno di un " pace maker " applicato al proprio cuore, quali conseguenze potrebbe incontrare la convivenza sul tetto di un ripetitore di telefonia cellulare.
Esistono oggi studi o tecnologie onde poter isolare edifici o parte di essi (esempio aule, scuole materne ecc.) in prossimità di elettrodotti ad alta tensione ovvero in prossimità di antenne ripetitori gsm?
Vorrei una spiegazione "pratica" della corrispondenza tra i campi elettromagnetici e la telefonia cellulare.
Visto l'interesse per i problemi derivati dalle onde elettromagnetiche ad alta frequenza prodotte dai telefoni cellulari, potete dirci con che cosa possiamo proteggerci? Quale materiale possiamo porre tra il nostro cervello e l'antenna incriminata? e, cosa fondamentale, dove possiamo trovarlo? Ho sentito parlare ad esempio di schermature al berilio.
Vicino a noi stanno installando un ripetitore per telefonini, la potenza massima impiegata sarà di 10 Kilowatt. Sono scientificamente noti rischi legati alle radiazioni emesse da tali ripetitori? Esistono limiti di distanza dalle abitazioni per tali installazioni? Grazie.
Sto ultimando la mia tesi di laurea in giurisprudenza con un case study sull'inquinamento da onde elettromagnetiche e avrei bisogno di delucidazioni dottrinali sulla visione del rischio e dell'incertezza riguardanti gli EMF nel mondo scientifico, e sulla possibile applicazione agli EMF, alternativamente, di una procedura di Valutazione di impatto ambientale o del principio precauzionale.
Negli ultimi tempi si è cominciato a parlare molto dei possibili danni alla salute che possono provocare le onde elettromagnetiche, in particolare in rapporto al crescente numero di telefoni cellulari. Ciò è stato seguito dalla pronta risposta del mercato che ha cominciato ad offrire piccoli oggetti (dalle svariate forme) capaci di ... "assorbire" o "neutralizzare" tali onde. Domanda: è veramente possibile che questi prodotti abbiano un'influenza sulle onde elettromagnetiche (considerando anche la loro dimensione estremamente ridotta, 1-2 cm)? Se sì, come funzionano, cosa fanno? Se no, perché nessuno ha ancora detto nulla?
Vi sarei molto grato se poteste indicarmi un semplice esperimento per verificare il trasferimento delle onde elettromagnetiche. (Per esempio una "lampadina che si accenda a distanza").
Gradirei sapere se la normativa di legge attuale prevede una distanza minima delle abitazioni o degli uffici da un elettrodotto o dal suo pilone e nel caso questa non sia rispettata a quali rischi per la salute l'uomo può andare incontro.
Vorrei sapere se e in quale modo le onde elettromagnetiche (in particolare le onde emesse da ripetitori anche di bassa potenza) possono essere dannose agli individui costretti ad una esposizione prolungata.
È possibile in qualche modo "vedere" le onde elettromagnetiche o le onde elettriche?
Sto cercando materiale sulle onde elettromagnetiche in generale per approfondimento scolastico, potreste inviarmi informazioni o indirizzi utili dove cercarle?
Prossimi all'istallazione di un'antenna ripetitrice per telefonia cellulare sul nostro condominio, vorremmo avere informazioni al riguardo dei danni che queste possono causare alla salute delle persone o agli strumenti (tv, telefoni ecc..).

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