CELLA DI CALIBRAZIONE DI MERRITT PER SENSORI
DI CAMPO MAGNETICO A 50 Hz
Introduzione
La cella di Merritt è un dispositivo che
consente di generare un campo magnetico noto ed uniforme
in una regione di spazio notevolmente ampia rispetto alle
dimensioni fisiche. Si tratta di una struttura a forma di
parallelepipedo a sezione quadrata, caratterizzata da un'unica
dimensione lineare L (il lato del quadrato) e comprendente
quattro avvolgimenti quadrati coassiali di lato L posti uno
dall'altro a distanze predefinite, legate al lato L. Gli
avvolgimenti sono a due a due uguali, cioè costituiti
dallo stesso numero di spire. La posizione degli avvolgimenti ed
il rapporto tra i numeri di spire degli avvolgimenti diversi sono
determinati in modo da ottimizzare l'omogeneità del campo
magnetico generato. La cella è caratterizzata, oltre che
dal lato L, dall'intensità I della corrente con cui viene
pilotata; è possibile dimostrare che il valore del campo
magnetico nominale (cioè il valore generato al
centro della struttura) è espresso in funzione dei due
parametri caratteristici dalla relazione:
Utilizzando questa configurazione, è stato realizzato
il prototipo mostrato in figura, funzionante a 50 Hz ed in grado
di generare un campo magnetico uniforme a meno dell'1% in una sfera
di diametro D @ 0.2 m, sufficiente
a contenere la maggior parte degli strumenti di misura del campo
magnetico ELF per impiego protezionistico attualmente in commercio.
Il prototipo della cella è stato sviluppato all'IFAC
(ex IROE) nel corso di una Tesi di Laurea in Ingegneria Elettronica
(Università degli Studi di Firenze) dal titolo
"Progetto, realizzazione e caratterizzazione di una cella
per campo magnetico campione" discussa da Giacomo Iacona
il 31 marzo 1998. La realizzazione è avvenuta in
collaborazione con il gruppo di ricerca IFAC che si occupa di
Protezione dai Campi Elettromagnetici a Bassa Frequenza,
Radiofrequenza e Microonde.
Caratteristiche tecniche
La cella è costituita da quattro bobine multistrato
quadrate di lato L = 0.31 m, di cui due interne di 11 spire
ciascuna, poste a circa 0.04 m dal centro della struttura,
e due esterne di 26 spire ciascuna, poste a circa 0.155 m
dal centro della struttura. Le sue misure complessive,
comprendendo il basamento di alluminio che funge da supporto e
contiene l'elettronica di controllo, sono di 0.485 m x 0.430 m
x 0.370 m.
Circuito di pilotaggio
Per generare il campo magnetico di intensità desiderata,
la cella deve essere pilotata con una corrente costante di valore
appropriato. È stato pertanto sviluppato un apposito
dispositivo di pilotaggio che impiega:
un sintetizzatore di forma d'onda digitale
basato su tabelle di campioni memorizzate su ROM;
un dispositivo convertitore tensione-corrente;
un amplificatore di corrente.
Realizzato in forma integrata e contenuto nella base
di alluminio del dispositivo, il circuito di pilotaggio
consente di:
scegliere tra quattro forme d'onda a 50 Hz
predefinite e memorizzate:
onda sinusoidale
onda quadra simmetrica
onda triangolare simmetrica
dente di sega ascendente
impostare il valore efficace dell'intensità
del campo, selezionandolo tra tre livelli prefissati:
0.1 µT
1 µT
10 µT
generare fino ad altre quattro forme d'onda, memorizzate
in fase di costruzione su eventuale richiesta e specifiche
dell'utente.
La cella è alimentata a batteria con quattro pile
da 1.5 V (del tipo mezza torcia), risultando così
svincolata dall'alimentazione di rete, con il vantaggio
di eliminare i problemi connessi alla presenza del
trasformatore, il cui flusso disperso potrebbe indurre
errori nell'ampiezza del campo generato.
Errore sul valore del campo magnetico al
centro della cella
È stata compiuta una valutazione dell'errore
probabile sul valore nominale, cioè una stima di
quanto l'intensità del campo al centro della struttura
potrebbe differire percentualmente dal valore teorico calcolabile
con la relazione sopra riportata per una cella ideale, priva di
imperfezioni costruttive e pilotata con una corrente nota con
accuratezza illimitata.
La stima ha riguardato la sola forma d'onda sinusoidale, in modo
indipendente per i tre livelli di campo magnetico che la cella
può generare.
Si sono identificate e valutate quattro possibili cause di errore.
Scostamento rispetto al valore ideale del rapporto tra
la corrente di pilotaggio delle bobine interne e delle
bobine esterne (@0.05%).
Imperfezioni nella costruzione meccanica, cioè
in definitiva nel mutuo posizionamento delle quattro
bobine (@0.95%).
Errore introdotto dal campionamento e dalla
risoluzione del convertitore digitale-analogico
(@0.05%).
Accuratezza della calibrazione del convertitore
tensione-corrente che pilota la cella
(@0.3%).
Poiché queste fonti di errore sono tra loro indipendenti,
l'errore complessivo può essere stimato come radice quadrata
della somma dei quadrati dei quattro contributi, giungendo a trovare:
Andamento dell'errore all'interno della cella
È stata compiuta una valutazione numerica della distribuzione
del campo magnetico all'interno della cella, mediante la quale si è
valutato anche lo scostamento percentuale dell'intensità del campo
in punti diversi dal centro, rispetto al valore nominale. In particolare,
si sono costruite le curve riportate in figura, che delimitano le
regioni dentro la cella (della quale in figura è riportato un
quarto della sezione mediana trasversale ai piani delle bobine)
entro le quali l'errore si mantiene inferiore rispettivamente
allo 0.1%, all'1% o al 10%.
Impieghi ed applicazioni
La cella descritta in questo documento non deve essere intesa
come dispositivo mediante il quale eseguire una vera e propria
calibrazione di uno strumento di misura (intesa come
aggiustamento delle regolazioni interne per ottimizzarne la
risposta in un particolare intervallo dinamico o di frequenza);
questa è in genere una operazione complessa e delicata che
è opportuno venga eseguita periodicamente presso un laboratorio
specializzato o meglio ancora direttamente dal costruttore.
L'impiego tipico del dispositivo consiste invece nell'eseguire una
verifica della calibrazione dello strumento, da eseguirsi sia
prima e dopo una campagna di misure (per garantire l'affidabilità
dei rilevamenti effettuati) sia periodicamente per accertare se lo
strumento necessita di ricalibrazione.
Gli strumenti che possono essere verificati con questa cella sono
innanzitutto i sensori compatti di campo magnetico a 50 Hz uniassiali
o triassiali utilizzati nei rilievi in ambienti domestici (di tipo
"spot" o di acquisizione "storica") e per la
dosimetria personale. In secondo luogo, vi sono gli strumenti impiegati
nelle campagne di sorveglianza fisica di elettrodotti ad alta tensione,
anche se in questo caso vengono talvolta impiegati sensori di dimensioni
maggiori, che potrebbero non rientrare nella regione della cella a
uniformità entro l'1%.
Un ulteriore ambito di applicazione consiste nell'esposizione di
piccoli campioni biologici a campi magnetici a 50 Hz di caratteristiche
controllate. In questo caso, se da una parte le intensità generate
sono modeste rispetto a quelle talvolta impiegate in questi esperimenti,
la cella ha però da offrire la possibilità di fornire forme
d'onda diverse, anche corrispondenti a specifiche esigenze
dell'utilizzatore.
Preventivo di costo
Successivamente alla realizzazione ed alla verifica del prototipo,
è stata intrapresa all'IFAC un'opera di ingegnerizzazione del
dispositivo che ha portato alla messa a punto di un prodotto eventualmente
riproducibile e trasferibile alle istituzioni interessate. L'importo
preventivato per la realizzazione di un singolo esemplare della cella
è di circa 5.000.000 di lire, IVA esclusa.
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Documento preparato da
Daniele
Andreuccetti e Giacomo Iacona - IFAC-CNR, Firenze.
Ultimo aggiornamento 24 dicembre 1998.