Lettera aperta dei ricercatori coordinati nell'ICEmB sull'impatto ambientale dei campi elettromagnetici
 
I ricercatori della Comunità Scientifica Italiana impegnati nello studio dell'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi biologici, coordinati nell'ambito del Centro Interuniversitario per lo Studio delle Interazioni tra Campi Elettromagnetici e Biosistemi (ICEmB), in riferimento alla prossima emanazione di una raccomandazione europea relativa al controllo dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici ed anche
a seguito di numerose informazioni fornite dalla stampa e da trasmissioni radiotelevisive relative all'impatto sanitario dei campi elettromagnetici, ritengono doveroso diffondere alcune considerazioni:
  1. Gli effetti biologici dei campi elettromagnetici sono oggetto di studio, in tutto
    il mondo, da circa trent'anni e la Comunità Scientifica Internazionale è impegnata nel processo di identificazione e valutazione del rischio, che è il percorso scientifico obbligato per la definizione di norme per la tutela della salute.
  2. La ricerca scientifica, che si basa su rigore metodologico, disponibilità
    dei risultati e loro riproducibilità in diversi laboratori, ha prodotto una notevole mole di studi di questo tema, La valutazione del rischio per la salute dell'uomo deve essere, quindi, effettuata tramite un esame globale di tutti i lavori scientifici pubblicati su riviste soggette a revisione scientifica, al fine di evitare interpretazioni basate solo su singoli lavori.
  3. I risultati forniti dall'insieme di tali studi sono stati esaminati da numerose commissioni di esperti su incarico di diverse Istituzioni Internazionali al fine
    di identificare i limiti d'esposizione e le modalità di protezione. Le conclusioni raggiunte per quanto riguarda i livelli di protezione sono state confermate nel tempo e nella loro significatività. Ciò ha indotto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad approvarle e diffonderle, ed esse sono ora patrimonio della comunità scientifica a disposizione della collettività.
  4. Proprio basandosi su tale patrimonio, l'Unione Europea indirizzerà tra pochi giorni agli stati membri una raccomandazione relativa alla protezione dell'uomo
    dai campi elettromagnetici. Essa si basa sui risultati ricavati da tutti gli studio scientifici disponibili ad oggi, ed è cautelativa rispetto a qualunque effetto dimostrato.
  5. In Italia, per quanto riguarda le emissioni da stazioni radiobase per telefonia cellulare e da stazioni trasmittenti radiotelevisive, è oggi finalmente vigente
    un Decreto del Ministero dell'Ambiente (DM 381 10/09/98). Tale Decreto determina i livelli di esposizione da rispettare per la tutela della salute della popolazione.
    La norma è estremamente restrittiva, particolarmente per i luoghi dove è prevista una permanenza della popolazione maggiore di 4 ore. In questo caso, infatti
    si impongono livelli di esposizione in densità di potenza addirittura da 20 a 100 volte inferiori alla citata raccomandazione europea. In ogni caso è importante che per la prima volta vi sia una sola indicazione che assicura uniforme protezione su tutto il territorio nazionale.
  6. Spesso viene sottolineato come non vi sia totale certezza sull'assenza di rischio per i livelli considerati dalle linee guida internazionali od europee. A questo proposito si deve sottolineare che nessuno studio può dimostrare con assoluta certezza la mancanza di effetti per qualsivoglia materiale, tecnologia o alimento. Una sicurezza assoluta o totale può essere richiesta alla scienza solo da chi non ne conosce il metodo e le possibilità, o da chi in realtà in questa maniera manifesta la sua sfiducia ideologica.
  7. Queste considerazioni non contraddicono la necessità di ulteriori studi perché
    la comunità scientifica ha come compito primario quello di dare risposta agli interrogativi aperti. A partire dalla considerazione che esiste un'elevata attenzione da parte della popolazione su questi argomenti, l'OMS, l'Unione Europea,
    il Ministero della Ricerca Scientifica e Tecnologica hanno ritenuto di promuovere ulteriori cicli di ricerche condotte secondo rigidi criteri scientifici, per dare risposte sempre più appronfondite.

Esistono differenze nella valutazione del rischio da campi elettromagnetici tra
la comunità scientifica e la popolazione. Questo è dovuto ad una carenza
di comunicazione nella diffusione delle conoscenze e nella loro comprensione.
La comunità scientifica vuole quindi mettere a disposizione le proprie conoscenze
e per questo necessità della collaborazione degli operatori della comunicazione
e della loro professionalità: un'analisi critica ed equilibrata permetterà di collocare
il tema al giusto posto in un'ipotetica scala di priorità delle emergenze sanitarie.
Ciò consentirà, a coloro che ne hanno la responsabilità, non già di ignorare
il problema, quanto di inquadrarlo nel contesto di una corretta gestione delle risorse disponibili per la prevenzione sanitaria, finalizzandole al conseguimento della massima efficacia negli interventi.

 
Daniele Andruccetti IROE, CNR Firenze
Fernando Bardati Università di Roma Tor Vergata Roma
Patrizia Basili Università di Perugia Perugia
Gaetano Bellanca Università di Ferrara Ferrara
Paolo Bernardi Università di Roma La Sapienza Roma
Ferdinando Bersani Università di Bologna Bologna
Bruno Bianco Università di Genova Genova
Paolo Bielli CSELT Torino
Marco Bini IROE, CNR Firenze
Bruno Bisceglia Università Gregoriana Roma
Fernando Blasi Università di Roma La Sapienza Roma
Simona Bruna Università di Genova Genova
Ruggero Cadossi IGEA Carpi
Valerio Canè Università di Modena Modena
Salvatore Caorsi Università di Pavia Pavia
Miriam Capri Università di Bologna Bologna
Eduardo Carli Università di Trieste Trieste
Gastone Castellani Università di Bologna Bologna
Marta Cavagnaro Università di Roma La Sapienza Roma
Graziano Cerri Università di Ancona Ancona
Alessandro Chiabrera Università di Genova Genova
Simona Chiarandini Università di Ancona Ancona
Filippo Conti Università di Roma La Sapienza Roma
Renato Conti ENEL Milano
Luca Cristoforetti IRST Trento
Angela D’Agostino Università di Roma La Sapienza Roma
Guglielmo D’Ambrosio Università di Napoli Federico II Napoli
Renzo Delia DIL, Lab. Rad., ISPSEL Roma
Guglielmo D’Inzeo Università di Roma La Sapienza Roma
Roberto De Leo Università di Ancona Ancona
Mario Del Bue Università di Parma Parma
Gabriele Falciasecca Università di Bologna Bologna
Claudio Franceschi Università di Bologna Bologna
Cafiero Franconi Università di Roma Tor Vergata Roma
Giorgio Gerosa Università di Roma La Sapienza Roma
Lina Ghibelli Università di Roma Tor Vergata Roma
Sergio Ghione IFC, CNR Pisa
Martino Grandolfo Istituto Superiore di Sanità Roma
Ferdinando Grandori Istituto di Biomedica, CNR Milano
Giancaterino Gualtieri Università de l’Aquila Aquila
Amleto Ignesti IROE, CNR Firenze
Susanna Lagorio Istituto Superiore di Sanità Roma
Micaela Liberti Università di Roma La Sapienza Roma
Giorgio Lovisolo Enea Roma
Lucio Manià Università di Trieste Trieste
Valter Mariani Primiani Università di Ancona Ancona
Carmela Marino Enea Roma
Andrea Massa Università di Genova Genova
Rita Massa Università di Napoli Federico II Napoli
Franco Moglie Università di Ancona Ancona
Matteo Pastorino Università di Genova Genova
Giampaolo Pessina Università di Siena Siena
Carlo Petrini Istituto Superiore di Sanità Roma
Innocenzo Pinto Università di Salerno Salerno
Stefano Pisa Università di Roma La Sapienza Roma
Emanuele Piuzzi Università di Roma La Sapienza Roma
Alessandro Polichetti Istituto Superiore di Sanità Roma
Rolando Pontalti IRST Trento
Alfonsina Ramundo Orlando IMS, CNR Roma
Paolo Ravazzani Istituto di Biomedica, CNR Milano
Mario Rigato Università di Siena Siena
Anna Russo SPP, CNR Roma
Paola Russo Università di Ancona Ancona
Bruno Sacco Centro Ricerche RAI Torino
Elena Scarcella Università di Modena Modena
Maria Rosaria Scarfi IRECE, CNR Napoli
Andrea Schiavoni CSELT Torino
Silvana Simi IMD, CNR Pisa
Roberto Sorrentino Università di Perugia Perugia
Carmelo Tamburello Università di Palermo Palermo
Luciano Tarricone Università di Perugia Perugia
Santi Tofani ASL Ivrea
Piero Tognolatti Università de l’Aquila Aquila
Paolo Vecchia Istituto Superiore di Sanità Roma
Giorgio Villoresi Terza Università di Roma Roma
Pietro Volpe Università di Roma Tor Vergata Roma
Luigi Zanforlin Università di Palermo Roma
Leonardo Zappelli Università di Ancona Ancona